Solidarietà è una parola che si sente spesso, una delle prime reazioni in periodi di crisi o dopo l’accadimento di qualcosa di terribile. Eppure, soffermandosi maggiormente ci si accorge di quanto questo concetto sia molto utilizzato spesso senza comprenderne il vero significato: è una delle cosiddette “parole ombrello”, quei termini conosciuti da tutti ma difficilmente definibili.
La solidarietà non è infatti un concetto universale, ma relativo, che cambia a seconda della sensibilità e dell’identità di ognuno. È un mix di elementi razionali e irrazionali che concorrono nella scelta degli enti e dei progetti da sostenere, ma le componenti di fiducia e generosità sono essenziali a prescindere che si intenda donare tempo, denaro, di “cuore” o di “testa”.
La scelta di inserire la Solidarietà tra i pilastri della nostra Fondazione nasce dalla consapevolezza che l’attività d’impresa deve assicurare i giusti profitti ma deve anche contribuire allo sviluppo sociale, culturale e umano delle comunità e del territorio in cui operiamo.
Da questa visione di responsabilità d’impresa è nata la Fondazione Gruppo Pittini: dalla complementarietà che deve esistere tra azienda e no-profit, tra profitto e costruzione sostenibile del futuro.
Se si vuole davvero essere solidali, è necessario contribuire attivamente a costruire un mondo più collettivo e più giusto, nel quale la persona venga sempre prima dell’economia.
La solidarietà è contagiosa, più di qualsiasi virus
L’emergenza Coronavirus ha avuto pesanti ripercussioni sul tessuto economico, messo a dura prova i sistemi sanitari nazionali e sconvolto le abitudini individuali e personali di ciascuno.
Questo profondo sconvolgimento non ha risparmiato il Terzo Settore, seppur quello a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno sia stato un fiorire di iniziative benefiche, spesso nate spontaneamente, e in Italia si sia registrato uno storico picco di donazioni online e di erogazione di aiuti per un valore totale di oltre 650 milioni di euro.
Molti cittadini assieme ad aziende, istituzioni, media e influencer si sono mobilitati dando prova della loro generosità per sostenere il Paese duramente colpito dall’emergenza. Un dato che colpisce particolarmente è quello riferito alla fascia 18-34 anni, fetta di popolazione solitamente più distante e poco avvezza al dono, che nel momento del bisogno ha saputo rispondere positivamente e contribuire con decisione alle necessità della comunità.
Quello che ora preoccupa è tuttavia l’uscita dalla pandemia: che trova, da un lato, un’acuirsi delle situazioni di fragilità che necessitano interventi a sostegno in aggiunta alle situazioni pre-esistenti e, dall’altro, meno risorse a disposizione in un contesto macroeconomico completamente modificato.
Promuovere la solidarietà come anticorpo all’incertezza
Se i periodi di difficoltà mettono in luce punti di caduta sono anche in grado di mostrare gli elementi di eccellenza del Paese.
Promuovere la solidarietà è un impegno quotidiano e come Fondazione operiamo per imprimere fiducia nel sistema, essere vicini ai collaboratori del Gruppo Pittini e offrire supporto ai più fragili, rispondendo alle disuguaglianze e cercando di trasmettere alle persone l’importanza di donare, di partecipare, di contribuire al bene comune.
Sosteniamo progetti in grado di rispondere alle criticità del quotidiano, dal supporto alla genitorialità alle problematiche relative agli anziani, senza sostituirci all’intervento pubblico, ma ponendoci come soggetto partner con cui lavorare.
Per informazioni e contatti: https://fondazionegruppopittini.it/